Etichetta: Diritto processuale civile

Servitù di passaggio e usucapione: requisiti necessari secondo la Corte di Appello di Genova (Sent. n. 1360/2019)

 

Si segnala questo interessante pronunciamento della Corte di Appello di Genova, in materia di servitù prediali e usucapione, la quale, con sentenza n. 1360/2019, ha accolto le istanze da noi rappresentate in sede di appello, ribaltando la sentenza di primo grado.

La Corte di Appello di Genova, chiamata a pronunciarsi sulla domanda di usucapione di una servitù di passaggio, ha avuto infatti modo di chiarire, ancora una volta, i requisiti necessari per la configurabilità di una servitù di passaggio e, in particolare, approfondire il tema della cd. "apparenza".

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Ingiunzione di pagamento europea e relativa opposizione, i principi fissati dalle Sezioni Unite (Cass. S.U. n. 2840 del 31.1.2019)

In tema di ingiunzione di pagamento europea ai sensi del Reg. CE n. 1896 del 2006, le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno affermato i seguenti principi con riferimento all’ipotesi in cui l'ingiunzione emessa dal giudice italiano venga opposta dal debitore ingiunto a norma dell'art. 16 del Regolamento e il creditore abbia chiesto, prima dell'emissione dell'ingiunzione, che il processo, in caso di opposizione, prosegua secondo la disciplina della procedura civile ordinaria, CONTINUA (...)

Prospective overrullig, intervento delle Sezioni Unite circa applicabilità e presupposti (Sezioni Unite n. 4135/2019 del 12.2.2019)

Il cd. "prospective overruling" su una regola del processo, come è noto, è un istituto di origine anglosassone che presuppone un mutamento di indirizzo giurisprudenziale successivo al compimento (o all'omissione) di un atto che esponga la parte a preclusione o decadenza (cfr. Cass. n. 6159/2018).

In particolare, affinché si possa parlare di "prospective overruling" devono ricorrere cumulativamente i seguenti presupposti: a) che si verta in materia di mutamento della giurisprudenza su di una regola del processo; b) che tale mutamento sia stato imprevedibile in ragione del carattere lungamente consolidato nel tempo del pregresso indirizzo, tale, cioè, da indurre la parte a un ragionevole affidamento su di esso; c) che il suddetto "overruling" comporti un effetto preclusivo del diritto di azione o di difesa della parte (cfr. Cass. n. 12704/2012; Cass. n. 6801/2012).

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Legittimazione passiva nel caso di controversie relative alla retribuzione della formazione dei medici specializzandi, intervento delle Sezioni Unite (Sent. n. 30649/2018)

La Suprema Corte, nella sua più autorevole composizione, a risoluzione del contrasto giurisprudenziale in essere, ha confermato l’orientamento secondo il quale, in caso di azione giudiziale diretta a far valere l’inadempimento dello Stato italiano all’obbligo “ex lege” di trasposizione legislativa, nel termine prescritto, di direttive comunitarie non autoesecutive (nella specie, le direttive n. 75/362/CEE e n. 82/76/CEE in tema di retribuzione della formazione dei medici specializzandi), la legittimazione passiva spetta esclusivamente alla Stato italiano, e per esso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la precisazione che in, caso di erronea evocazione in giudizio di un diverso organo dell’apparato statale, trova applicazione l’art. 4 della L. n. 260 del 1958, il quale deve essere correttamente interpretato nel senso che, qualora l’Avvocatura dello Stato non sollevi tempestiva eccezione con contestuale indicazione dell’organo legittimato, l'irrituale costituzione del rapporto giuridico processuale non potrà più essere eccepita dalla parte né rilevata d’ufficio dal giudice.

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